PROMUOVERE UN AMBIENTE DI LAVORO INCLUSIVO: 8 SUGGERIMENTI PER MIGLIORARE IL RECRUITING
Oggi, uno dei temi più discussi nelle risorse umane è l’inclusione e la diversità nel processo di selezione del personale. Mentre alcune tendenze vanno e
Sono carismatici, imprevedibili e ti fanno fare cose che mai avresti immaginato. Questi tratti potrebbero descrivere il capo di maggiore ispirazione che abbiate mai avuto.
Ma potrebbero anche celare l’identikit di un NON-IMPRENDITORE, se combinati con altre caratteristiche chiave come l’ego, l’auto-inganno e l’insensibilità.
Infatti, gli esperti ci dicono che c’è quasi un NON-IMPRENDITORE ogni 20. Una ricerca condotta di recente da un noto studio statunitense di leadership, mostra come quasi il 5 per cento dei CEO sia un NON-IMPRENDITORE, e questa percentuale schizza a quasi il doppio tra i manager di medio livello.
Nel mondo delle start-up, i NON-IMPRENDITORI potrebbero essere particolarmente difficili da scovare. In quanto possono agire in modo irrazionali ed essere guidati dal proprio ego, ma è lo stesso comportamento degli imprenditori di successo – fa notare Brian Stolle, gestore di un venture-fund, il quale sostiene di aver lavorato con diversi fondatori di start-up che centrano appieno con questo tipo di profilo.
L’imprenditoria, per natura, ti porta a fare cose innaturali, come mettere da parte le amicizie e la famiglia per il bene dell’azienda. E dal momento che nessuna start-up ha successo senza un team – sostiene Stolle – i NON-IMPRENDITORI carismatici dell’azienda devono convincere i collaboratori ad impegnarsi allo stesso modo con scelte apparentemente innaturali, rendendo molto difficile distinguere dalla sana spinta motivazionale, da un’esperta manipolazione.
“Ti convincono di qualcosa che nessuno crede possibile, possa essere fatto”, dice Stolle.
Al tempo stesso possono essere dannosi, guidati da atteggiamenti da bullo che causano costi per l’azienda e distruggono la qualità della vita dello staff in ufficio.
Fortunatamente i NON-IMPRENDITORI condividono certi tratti comuni, alcuni li puoi riconoscere dalle conversazioni, dai testi scritti e dalle e-mail. Questi schemi comportamentali e linguistici distintivi possono aiutare ad individuare e possibilmente tratte il massimo contributo per il team.
Vediamo che cosa significa essere un NON-IMPRENDITORE e come non esserlo.
C’è una differenza tra i NON-IMPRENDITORI e persone considerate soltanto difficili, fuori dalla norma, o perfino violente – sostiene Michael Woodward, uno psicologo che studia i criminali psicopatici. “Questo tipo di personalità si distinguono – dice Woodward – per una serie di deficit interpersonali, comportamentali e nello stile di vita”, che possono mascherare, almeno per un certo periodo di tempo. Woodward spiega:” Si pongono con molto charm e sono molto socievoli. Ma sotto quella maschera si trova una sistematica mancanza di rimorso, amoralità e insensibilità.”
Che cosa cercare: LINGUAGGIO
1. OSTILITÀ
I NON-IMPRENDITORI hanno un deficit emozionale, non discutono o mostrano ansia. Tuttavia, usano frequentemente un linguaggio negativo e ostile, senza alcun riguardo per coloro con cui stanno parlando, infatti non sono capaci di modulare una conversazione con interlocutori diversi. Parlano allo stesso modo con un amico, con un collega di lavoro o in un post sui social network. Questo comportamento può risultare stridente, perfino scioccante.
2. PROFANITÀ
Ai NON-IMPRENDITORI piace dire parolacce. Così tanto che Stolle usa un test sulla “profanità” per valutare con quali start-up lavorare.
3. LINGUAGGIO COMPLESSO
“Il deficit emozionale può rendere i NON-IMPRENDITORI difficili da capire. Esiste una connessione tra la comprensione emotiva e l’impatto che ha su leggere e sullo scrivere” – afferma Jeff Hancock, professore dell’Università di Stanford noto per le sue ricerche su come le persone usano la tecnologia per ingannare. Questa disconnessione li porta ad usare un linguaggio più complicato e strane espressioni sopratutto nelle comunicazioni scritte.
I modi e le persone verbali che usano possono far suonare un campanello importante. Mentre usano spesso la prima persona mentre parlano, cambiano con la terza persona per descrivere un evento negativo. E descriveranno questo evento più lontano nel passato di quanto non sia realmente avvenuto. Entrambe queste strategie aiutano a mettere più distanza possibile fra sé ed il problema al quale possono aver contribuito.
Che cosa cercare: AZIONI
4. BUGIE
Tutti noi usiamo qualche bugia, spesso alcune volte al giorno. “Non mentono per un fine specifico – sostiene Hancock. Mentre la maggior parte della popolazione racconta qualche frottola per proteggere i sentimenti di qualcuno, o per nascondere un errore, i NON-IMPRENDITORI mentono per il puro piacere di manipolare. Ricevono piacere dal meno atto di ingannare le persone, una cosa chiamata ‘la delizia della beffa’”.
Che cosa cercare: MOTIVAZIONI
5. EGOISMO
i NON-IMPRENDITORI sono guidati dai propri bisogni essenziali, parlare di sesso, cibo e denaro esaurisce la conversazione. I NON-IMPRENDITORI sono bloccati in ‘modalità sopravvivenza’, e non si smuovono dagli scalini più bassi della gerarchia dei bisogni.
Che cosa fare, dunque?
1. TRATTARE CON ATTENZIONE
i NON-IMPRENDITORI possono essere dei bulli scatenati, ma riescono anche a reclutare protettori. Sfortunatamente, i membri delle risorse umane sono spesso tra questi, dal momento che ricoprono sovente posizioni di leadership. Il risultato è chiaro: le persone che sarebbero nella migliore posizione per fermare la situazione dal peggiorare, decidono di non farlo, rinforzando e perpetrando nel tempo i comportamenti negativi.
Neanche i protettori sono completamente al riparo del comportamento sconsiderato dei NON-IMPRENDITORI. Infatti, questi hanno riguardo per le persone che soddisfano un loro bisogno. Quando smettono di servire quel bisogno, vengono scartati.
2. AIUTARLI AD AVERE SUCCESSO
“Dal momento che i NON-IMPRENDITORI sono audaci possono fare grandi cose per l’azienda, almeno inizialmente. Assecondare la loro mentalità da eroi può produrre un lavoro costruttivo per la compagnia, perlomeno nel breve periodo.
3. MOSTRA IL TUO INTERESSE
i NON-IMPRENDITORI sono interessati a sé stessi, ma anche che tu sia interessato a loro. “Credono fermamente nelle loro capacità e abilità” – dice Woodward. Tenere questo in mente probabilmente favorirà una tua interazione.
4. NEGOZIATE PER SCRITTO
“I NON-IMPRENDITORI hanno più successo faccia a faccia – afferma Hancock. Hanno molte reazioni non verbali usando l’imitazione e simulando le emozioni altrui. Sono stimolati dal vedere l’effetto della loro manipolazione di prima mano, in diretta.” Le comunicazioni scritte, d’altra parte, sono impersonali e tolgono la possibilità di usare la comunicazione non verbale. Chat, e-mail e testi risultano poco interessanti per loro, così che si concentrino sul lavoro in maniera più pratica, efficace ed energica. “La comunicazione scritta è uno scudo” – ricorda Hancock.
5. FISSA REGOLE DI BASE
“Lavorando per un NON-IMPRENDITORE, poche semplici linee guida sono essenziali per accorgersi se si è entrati sotto la sua influenza” – mette in guardia Stolle. Se fai qualcosa, chiediti se lo quello che stai facendo è ciò che vuoi fare e se sia in linea con i tuoi valori. Controllando questi principi può mantenerti concentrato sui bisogni dell’attività o del progetto e non su quelli del NON-IMPRENDITORE, e proteggerà la tua pace mentale.
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